Israele È in Prima Linea nella Ricerca sulla Cannabis Medicinale

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Israele È in Prima Linea nella Ricerca sulla Cannabis Medicinale

Il mondo sta cambiando il proprio atteggiamento nei confronti del CBD

Il diffuso utilizzo del CBD ha guadagnato un lento ma sicuro riconoscimento. Peraltro, grazie ad una valutazione critica di questo cannabinoide intrapresa dalla OMS, gli sforzi globali hanno visto un netto miglioramento.

Questa esaustiva analisi è il primo di numerosi passi che potrebbero in definitiva portare alla declassificazione del CBD, schiudendo così migliori opportunità di ricerca, una corretta regolamentazione, ed una più diretta accessibilità per i mercati ufficiali.

Mentre attendiamo pazientemente che l'impatto di quest'esame critico si faccia strada sul palcoscenico globale, il quadro della legalità di CBD e cannabis medicinale mostra ancora variazioni significative. In Europa, la legislazione riguardante la cannabis medicinale si trova in relativo ritardo rispetto ad altre aree del mondo. Questo non corrisponde ad uno sforzo intenzionale di bloccare l'avanzamento delle ricerche, ma si tratta piuttosto di un prodotto secondario delle diversità fra le varie nazioni e le loro prospettive particolari. La posizione individuale di ogni singolo Paese deve venir presa in considerazione prima che si possa raggiungere una decisione unanime intorno alla cannabis medicinale.

Trovarsi in una posizione arretrata rispetto alla regolamentazione della cannabis presenta però un vantaggio distintivo. Ciò consente di prendere in considerazione le conoscenze raggiunte da Paesi al di fuori dell'UE. Ciò che ha funzionato bene, ciò che è sicuro, e ciò che, se non altro, merita un esame più approfondito. Uno dei Paesi a cui comunemente si fa riferimento per il suo approccio progressista alla sostanza è Israele.

Israele – la Terra Santa della cannabis medicinale

Israele non si trova semplicemente all'avanguardia della ricerca sulla cannabis medicinale; è davanti a tutti con un certo distacco. Non è soltanto la patria di Raphael Mechoulam, uno dei responsabili della prima scoperta del sistema endocannabinoide; ma il suo centro di attività, il “Jerusalem's Center for Research on Pain”, è stato anche il primo ad aver isolato i cannabinoidi THC e CBD. Non c'è molto da meravigliarsi allora, se la marijuana medicinale è stata ammessa nel Paese fino dai primi anni '90.

Israele – la Terra Santa della cannabis medicinale

Il fatto di essere una delle nazioni più progressiste per quanto riguarda la ricerca sulla marijuana medicinale si deve all'impegno del governo. Non soltanto questo finanzia la maggior parte dei test clinici, ma l'esercito israeliano ha approvato il cannabinoide THC come parte di un programma di trattamento per il disturbo da stress post-traumatico (DPTS).

Il 2017 ha visto realizzarsi più di 110 esami clinici. Il loro oggetto di studio comprendeva la cannabis come trattamento per il Parkinson, la sclerosi multipla (SM), il morbo di Crohn e diverse altre forme di dolore cronico. Per fortuna, il dominio di Israele nella ricerca sulla marijuana medicinale non mostra segni di cedimento. I piani per il settore comprendono la costruzione, nel sud di Israele, di una struttura per la coltivazione e centro di ricerca da più di 90.000 metri quadri. L'azienda “Breath of Life”, finanziata dal governo, è responsabile della costruzione di questo progetto tanto ambizioso.

L'investimento farà di questo progetto una delle strutture per la ricerca e lo sviluppo della cannabis medicinale più ampie del mondo.

La ricerca sulla cannabis medicinale in corso in Israele

Il futuro della ricerca sulla marijuana medicinale è dunque per Israele saldamente a portata di mano; vediamo allora cosa c'è attualmente in corso in questa nazione pioniera. Ogni studio si trova in una fase differente per quanto riguarda l'efficacia della cannabis come trattamento. Tuttavia, l'ampia natura dei modi in cui la pianta potrebbe venir impiegata sta servendo da incoraggiamento tanto per i pazienti che vivono in Israele quanto per gli sguardi attenti rivoltigli da altri Paesi.

La ricerca sulla cannabis medicinale in corso in Israele

Sindrome dell'intestino irritabile (SII) e cancro

Cominciamo dalla sindrome dell'intestino irritabile (SII); la ricercatrice Hinanit Koltai guida una collaborazione tra il suo laboratorio, il “Departement of Ornamental Horticulture and Biotechnology”, ed un'unità affiliata a “Israel Plant Sciences”. Essi intendono esaminare “l'effetto di estratti e composti della cannabis su tessuti provenienti da biopsie del colon”. Il tessuto sarà fornito dal Meir Medical Center di Kfar Saba, e si spera che costituisca le basi di un possibile trattamento della SII. 

Per quanto riguarda la ricerca sul cancro, il “Laboratory of Cancer Biology and Cannabinoid Research”, guidato da David (Dedi) Meiri, sta esaminando la complessa relazione fra centinaia di cannabinoidi differenti e varie forme di cancro. Al momento Meiri ed il suo team stanno analizzandone l'impatto classificando i risultati ottenuti su un esemplare di roditore. Il prof. Meiri osserva che “perfino il metodo di estrazione delle sostanze determina una differenza” nell'efficacia dei cannabinoidi.

Parkinson ed insonnia

Decine di aziende basate in Israele si stanno attualmente concentrando su diversi elementi della cannabis medicinale. ICD Pharma, Talent Biotechs, Bazelete, e CannaRx, sono fra quelle che vi sono attivamente interessate. L'ultima, CannaRx, sta conducendo studi medici sia sul Parkinson che sull'insonnia. Il direttore di ricerca e sviluppo di CannaRx, Shimon Lecht, si aspetta di poter avere “un annuncio da fare sui risultati delle ricerche cliniche” nel corso del 2018.

Autismo, epilessia, fratture e diabete

Nel 2016, il dr. Adi Aran, direttore di neuropediatria allo Shaare Zedek Medical Centre, ha condotto il primo studio clinico in aperto incentrato su CBD e disturbi dello spettro autistico (ASD). I risultati positivi hanno mostrato la necessità di ulteriori studi. Ciò ha portato all'ultimo “test controllato a doppio cieco sull'efficacia e sicurezza della cannabis per l'autismo”. Nonostante questo studio a vasta scala si sia già concluso, occorreranno parecchi mesi perché si dia documentazione delle analisi dei risultati. Essendo poi il dr. Adi un consulente del ministero israeliano della sanità, i suoi studi si estendono anche agli effetti della cannabis medicinale sull'epilessia.

Ulteriori studi dello Assaf Harofeh Medical Center hanno mostrato che le gocce di CBD sviluppate da Tikun Olam avevano un alto tasso di successo in pazienti affetti da ASD; il 74,5% dei pazienti manifestava miglioramenti nelle capacità di comunicazione sociale, e calo di autolesionismo, iperattività, disturbi del sonno ed ansia.

Fra gli altri sviluppi troviamo quelli degli scienziati impegnati in uno studio congiunto fra l'Università di Tel Aviv e l'Università Ebraica di Gerusalemme. Essi hanno misurato le capacità curative del CBD su fratture del femore in ratti di laboratorio. I risultati mostravano che “il CBD favoriva la guarigione in maniera significativa”.

Infine, Ananda Scientific sta esplorando anche le possibilità che il CBD tenga sotto controllo il diabete, e possa perfino prevenirlo.

Dolore, DPTS ed asma

Dolore, DPTS ed asma

In uno scenario tipico, il dolore, tanto acuto quanto cronico, viene gestito tramite medicazioni a base oppiacea. Ma gli oppioidi sono noti per il loro alto livello di dipendenza, ed i notevoli effetti secondari. Molti pazienti sono scontenti di doversi affidare così pesantemente ai farmaci oppioidi per riuscire a gestire i propri sintomi. La crisi degli oppiacei è la forza trainante dietro una delle ricerche più approfondite di Israele sulla cannabis come trattamento alternativo per il dolore.

Una ricerca pubblicata nel numero di marzo 2018 dello “European Journal of Medicine” illustrava l'efficacia del trattamento a base di cannabis in un periodo di sei mesi. Quando lo si è impiegato su oltre 2700 pazienti di 65 anni ed oltre, un generale miglioramento del dolore è stato osservato dal 93,7% di essi. I pazienti riportavano “un minor uso di farmaci per il dolore, oppioidi compresi”.

Il mal di schiena è uno dei tipi di dolore cronico di cui si soffre più comunemente. Il “Therapix Biosciences” di Tel Aviv ha recentemente ottenuto, da parte della Food and Drug Administration (FDA) negli USA, l'approvazione per una ricerca sull'uso di un cannabinoide sintetico come trattamento per il dolore alla schiena. Il farmaco, THX-100, sarà oggetto di test clinici avanzati.

Come pioniere della ricerca sulla cannabis, il dr. Mechoulam è anch'egli alla guida di una squadra che sta esplorando i benefici dei composti non psicoattivi della cannabis sull'asma ed altri disturbi respiratori. Operando a partire dallo “Hebrew University Multidisciplinary Centre on Cannabis Research”, lo studio è stato commissionato da CiiTech.

Tourette e apnea notturna

Il medesimo cannabinoide sintetico, THX-100, sta venendo impiegato da Therapix anche nel trattamento della sindrome di Tourette e dell'apnea notturna. I piani per misurare l'efficacia del THX-100 prevedono uno studio “casuale, a doppio cieco, e controllato con placebo. Stanno venendo testati altri cannabinoidi sintetici, fra cui THX-130, THX 150, e THX-ULD01. Li si sta impiegando nel trattamento di svariate condizioni patologiche”.

Israele si sta dimostrando un crogiolo di attività, uno a cui il mondo rivolge lo sguardo in silenziosa attesa. La profondità e la passione per la ricerca intrapresa da questa ambiziosa nazione rappresentano un gradito cambiamento. Specialmente quando il resto del mondo deve ancora decidersi sui benefici della pianta di cannabis e di tutte le sue componenti.

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